Michele Mostacci
Michele Mostacci, originario di Matera, si trasferisce a Milano nel 2011 con l'obiettivo di consolidare e ampliare la sua formazione artistica.
Il suo percorso unisce arte e tecnologia. Consegue il diploma in Recitazione teatrale presso Campo Teatrale, primo passo che gli permette di sviluppare una profonda capacità espressiva e narrativa, si laurea in Arte e Tecnologia del Cinema e dell’Audiovisivo presso la Scuola Civica "L. Visconti", specializzandosi in Realizzazione multimediale.
La sua attenzione si concentra sull'integrazione delle tecnologie digitali con le arti visive e performative, adottando un approccio innovativo e sperimentale che caratterizza il suo lavoro.
Oggi è un artista multimediale, videomaker e creative producer con un'ampia esperienza nello sviluppo e gestione di progetti audiovisivi. Le sue competenze coprono l'intero processo creativo, dalle tecniche di ripresa e illuminazione al montaggio audio/video e motion graphics, con un focus che abbraccia tutte le fasi, dall'ideazione alla produzione finale.
Nel corso della sua carriera, ha preso parte a numerosi progetti di rilievo, collaborando con importanti aziende e istituzioni tra cui la BBC, Fondazione Matera 2019, Weigh Station, Museo della Scienza "Leonardo Da Vinci" e Museo del Cenacolo Vinciano. Collabora con diverse realtà creative: Freeda Media, Different Communication Company, Studio Antani, Rambl Creative Studio. Dal 2021 con Bepart sviluppa progetti innovativi che esplorano l’applicazione della realtà aumentata e delle nuove tecnologie digitali nel campo dell’arte e della comunicazione visiva.
È il fondatore del collettivo FAMO e Direttore del Festival dell’Audiovisivo di Montescaglioso, progetto dedicato alla promozione della sperimentazione e della creatività nel campo audiovisivo attraverso l’organizzazione di residenze artistiche, workshop ed eventi. È docente presso la Scuola Civica di Cinema "L. Visconti" dove insegna Realtà aumentata, formando gli studenti alla comprensione e all’utilizzo delle tecnologie digitali più avanzate nel panorama dell’arte e del cinema.