GROSSE, realizzato nel 2024 con la regia di Giulia Brusco, esplora il mondo del bodybuilding femminile, seguendo quattro atlete italiane di alto livello e affrontando il tema della trasformazione estrema del corpo. Questo documentario sfida lo stereotipo della fragilità femminile e invita a riflettere sul ruolo del corpo come mezzo di espressione e identità in un contesto spesso dominato da modelli maschili. Claretta, Laura, Manuela, Viviana, quattro atlete di alto livello del panorama del bodybuilding femminile italiano, ne sono le protagoniste.
Il documentario pone quindi una provocazione al pubblico, suggerendogli di specchiarsi in questi corpi inaspettati e di riflettere su quanto ciascuno di noi sia inconsapevole del perché abbia scelto di rappresentarsi e identificarsi con una certo aspetto determinata immagine corporea. Il nostro corpo ci rappresenta fino in fondo?
Indossando il visore 360, in 12 minuti di visione, lo spettatore entra nella vita delle atlete, nel dietro le quinte di una gara, nella preparazione atletica e nella loro vita privata, fino a salire sul palco di fronte alla giuria. Forte di questa esperienza, potrà continuare ad ascoltarle incontrandole come riflesse nello specchio del loro camerino.
La realizzazione del progetto ha coinvolto 20 studentesse e studenti, oggi diplomate e diplomati, e 10 tutor della Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti, appartenenti ai reparti di regia, sceneggiatura, multimedia, suono, ripresa, montaggio e produzione.
Menzione speciale al Stuttgarter Filmwinter – Festival for Expanded Media di Stoccarda
Grosse si è aggiudicato la Menzione speciale della Giuria.
Jury Statement: "Collaged video projections, a 360° documentation, a 3D point cloud, interviews in a black dressing room mirror that repeatedly show us our own image: Giulia Brusco uses a wide range of visual techniques to stage her subject. This range and the apparent effortlessness of such diverse visual means of representation is in tension with the subject of her work “Grosse”: the laborious, decades-long work by Italian female bodybuilders of sculpting their own bodies as a medium. “Grosse” negotiates the self-perception and external representation of female bodies in a world that is still dominated by binary stereotypes. Brusco's protagonists ask questions about who has the power and the right to judge which characteristics are considered “feminine”, and what strength means. Without glossing over contradictions and risks, Giulia Brusco opens up a space to discuss gender body norms and to break away from them with pride".