Il festival performativo organizzato dall'Associazione Murmuris che avrà luogo dal 14 al 18 settembre presso il Chiostro Grande della Basilica di Santa Maria Novella di Firenze, ospiterà la proiezione del documentario realizzato dai diplomati Andrea Sanarelli, Marta Innocenti, Eleonora Ferri e Mariano Beck, prevista nella serata del 15 settembre.
Nel programma della rassegna di teatro contemporaneo una serie di spettacoli e incontri, riflessione sull’oggi e sguardo sul domani, attraverso il teatro, la musica e la letteratura con alcune delle produzioni più vivaci e rilevanti del panorama nazionale.
Il sito del Festival
Piazzale Europa
di Andrea Sanarelli, Marta Innocenti, Eleonora Ferri, Mariano Beck
A Pavia, nel piazzale dove ogni estate arriva il luna park, c'è il campo sinti in cui vive la famiglia Casagrande: Alex e Ketty e i loro figli. Da giovani, dice la coppia, hanno fatto la “fuitina”, “come nel Sud Italia”: è una tradizione sinti, dopo pochi giorni si torna al campo, si fa il giro delle famiglie e si chiede perdono. Alex e Ketty si raccontano davanti alla telecamera dei quattro registi di Piazzale Europa, all'ombra delle giostre che nei giorni estivi sono sempre in movimento, e dove i ragazzi del campo si mischiano ai “gagé” - tutti i non sinti, anche i camminanti che portano le giostre e con cui i rapporti sono difficili come con tutti quelli che perpetuano i luoghi comuni razzisti rivolti da sempre a queste comunità: “Entra a mangiare a casa mia e poi mi potrai dire come sono”, osserva Alex. Il figlio maggiore di Alex e Ketty ha pure lui fatto la fuitina: ora, appena diciassettenne, vive con la sua compagna in un circolo destinato a ripetersi. I genitori hanno provato a fermarli - “erano troppo giovani” – ma davanti alla loro determinazione si sono infine arresi. Ketty però ha grandi speranze per l'altra figlia adolescente, con ottimi voti a scuola: potrebbe iscriversi all'università e fare una vita “diversa”. Non a casa, a prendersi cura dei figli, ma “scegliendo un lavoro che le consenta di viaggiare”, come sogna per lei la mamma. Il padre non è fiducioso, non sembra credere alle strade che deviano dalla tradizione: “Inciamperà”. Nel tempo sospeso dell'estate però tutto appare ancora possibile.