Il film realizzato da Leonardo Pasqua, Riccardo Bartoli, Riccardo Zucchetti – diplomati del corso di Documentario – è stato selezionato per il Concorso nazionale della settima edizione del Festival milanese.
L’evento internazionale dedicato al documentario tornerà a svolgersi in presenza – con la possibilità anche della fruizione online - dal 16 al 19 settembre presso il Teatro Litta e il Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo Da Vinci.
Smascherare il presente per costruire un futuro migliore è il tema di questa edizione: Visioni dal Mondo 2021 si pone l’obiettivo di indagare e, in modo ancora più incisivo, smascherare il presente per immaginare e costruire un futuro migliore. Scrutare, esplorare per non fermarsi. La programmazione è articolata nelle 3 sezioni: Concorso italiano, Concorso internazionale e Fuori Concorso italiano e internazionale. Oltre ai film documentari sarà possibile seguire anche online la Masterclass con Nick Broomfield, pluripremiato regista inglese, noto per la sua capacità di scavare nella vita degli artisti più famosi; ricordiamo i suoi documentari dedicati a delle icone della musica internazionale come Whitney Houston e Kurt Cobain. Tutti gli eventi sono gratuiti.
Sant’Ambroeus verrà presentato in anteprima assoluta il 16 settembre alle ore 14.30 al Teatro Litta di Milano, in corso Magenta 24. La proiezione sarà seguita da una breve sessione di Q&A con gli autori.
Il sito del Festival
Sant’Ambroeus
di Leonardo Pasqua, Riccardo Bartoli e Riccardo Zucchetti
Nell’estate 2018 nella città di Milano viene fondato il St. Ambrouse, la prima squadra di calcio iscritta alla FIGC composta quasi esclusivamente da ragazzi richiedenti asilo, la maggior parte provenienti dal Corno d’Africa. La squadra nasce dall’unione di due squadre di terza categoria della città di Milano, i Black Panthers e i Corelli Boys, entrambe le squadre erano associate a due centri d’accoglienza rispettivamente in via Corelli e in via Caracciolo.
Il St. Ambrouse fa parte di quello che viene definito calcio popolare, un nuovo modello societario: non solo autorganizzazione su base volontaria, ma azionariato popolare e forme di compartecipazione alle spese. Anche la divisione dei compiti (amministrazione, comunicazione, magazzino, merchandising, ecc.) comporta una responsabilizzazione collettiva. Il progetto prova ad aiutare fisicamente e psicologicamente questi ragazzi il cui unico scopo è di ricominciare in un paese straniero dove non sono sempre ben accetti. Il calcio è questo, oltre ad essere un mezzo di comunicazione e integrazione è un modo per tornare un po’ bambini e sentirsi a casa.