E' mancato Antonio Sancassani che con il suo cinema Mexico di Milano ha programmato per anni film di autori italiani, esordienti e non, che non avrebbero trovato spazio altrove. Per primo in Italia ha sperimentato la multi programmazione, moltiplicando così la possibilità di visione degli spettatori. Antonio non abbassava la testa davanti alle decisioni dei distributori permettendo ai nostri film indipendenti di avere successo. Abbiamo perso un resistente del cinema, una persona generosa a cui tutti noi autori dobbiamo davvero tanto.

“Il successo o l’insuccesso di un film” - affermava Sancassani - “è solo il pubblico a determinarlo e non le regole di mercato decise dalle grandi major”.

Con una capienza di ottocento posti, il cinema situato in via Savona 57 fu costruito nel 1914, nel quartiere di Porta Genova, allora una zona popolare e densamente popolata. Inizialmente noto come "Savona", il cinema riuscì a resistere per anni ai cambiamenti nelle mode e nei gusti del pubblico. Tuttavia, nel 1971, a causa della crisi che colpì il settore cinematografico e portò alla chiusura di molte sale, anche questa struttura interruppe le attività. L'anno successivo, con grandi difficoltà, riprese le proiezioni sotto un nuovo nome, "Mexico".

Dal 1980, sotto la guida di Antonio Sancassani, la sala entrò nel circuito del cinema d’essai, affiancandosi a realtà come il Centrale, il Rubino, l’Orchidea, il Nobel e l’Anteo. Quelli erano anni complessi per il settore, e riportare il pubblico al cinema era una sfida non indifferente. La storia unica di questa monosala viene narrata nel documentario Mexico! Un cinema alla riscossa, diretto dal talentuoso regista Michele Rho e distribuito da Officine UBU.

Nel 2011 a Sancassani viene assegnato l’Ambrogino d’oro da parte del Comune di Milano - Cultura per la sua meritoria attività culturale e sociale.