CORSI BREVI / ESERCIZI DI CINEMA
CORSI BREVI / ESERCIZI DI CINEMA
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Game play serious play
Il Videogioco: dal concept alla realizzazione di un prototipo
Game play serious play
a cura di Lorenzo Mosna e Paolo Tajè (50 h - serali)
"Gli obiettivi di cinema e videogioco sono comuni: entrambi vogliono raccontare una storia. Di conseguenza, lo studio dell’ars videoludica e della settima arte possono e debbono incrociarsi, trovare dei punti di incontro e – perché no – di scontro per perseguire il proprio traguardo condiviso". Lorenzo Mosna
date: 3 febbraio - 3 marzo 2014
Obiettivi del corso
- Fornire una conoscenza di base del medium videoludico, attraverso l’insegnamento della sua storia, del linguaggio e della terminologia appropriata
- Introdurre agli studenti la teoria alla base della creazione di videogiochi, dal concept alla fase di sviluppo
- Insegnare alcuni fondamenti di sviluppo videoludico attraverso la reinterpretazione di un videogioco classico in ambiente Unity
- Permettere allo studente di sviluppare un sufficiente grado di autonomia nel processo di sviluppo di un videogioco e possibilità di ultimare il proprio primo prototipo di videogioco entro la fine del corso
Contenuti
- Storia e teoria del videogioco
- Teoria e tecnica del linguaggio videoludico
- Introduzione a Unity e interfaccia utente
- Utilizzo behaviour di Unity
- Basi di scripting
- Importazione di modelli 3D esterni
- Utilizzo di camere e luci
- Realizzazione di un videogame classico completo di interfaccia utente e sistema di feedback
- Elementi di game design
- Come effettuare un brainstorming
- Progettazione e implementazione semiautonoma di una variante originale al gameplay
- Feedback e conclusioni
Lorenzo Mosna, perché parlare di videogiochi in una scuola di cinema?
"Da diversi anni, ormai, i teorici, i critici, gli accademici dell’audiovisivo analizzano il complesso rapporto tra il cinema e il videogioco. Spesso, si è cercato di capire in che modo il videogioco abbia influenzato il cinema e in che modo il cinema abbia influenzato il videogioco. Non vi è dubbio che il videogioco, dal momento dell’introduzione della grafica tridimensionale, abbia cercato di carpire i segreti della ripresa cinematografica, studiando la narrazione per immagini attraverso l’uso di inquadrature mutuate dal mondo del cinema. In breve, il videogioco ha cercato la cinepresa, l’ha virtualizzata, l’ha resa sua reinventando un modo di narrare interattivo e, infine, ha cercato di imitare il comportamento e la resa di una ripresa filmica tradizionale, nel tentativo spasmodico di imitare la realtà.
Curiosamente, il cinema ha compiuto un percorso inverso. Da una cinepresa analogica, meccanica, in pellicola, si è passati a una ripresa digitale, elettronica. Infine, la cinepresa è stata virtualizzata, trasformata in uno strumento immateriale che si muove all’interno di uno spazio irreale, talvolta irrealistico, paradossale, onirico.
Non vi è dubbio che questi due mondi non abbiano solo l’esigenza di coesistere, ma anche di comunicare. Gli obiettivi di cinema e videogioco, infatti, sono comuni: entrambi vogliono raccontare una storia. Di conseguenza, lo studio dell’ars videoludica e della settima arte possono e debbono incrociarsi, trovare dei punti di incontro e – perché no – di scontro per perseguire il proprio traguardo condiviso".