Stella Dagna


Dottore di ricerca in Storia delle Arti figurative e dello Spettacolo, ha lavorato per quindici anni (dal 2005 al 2020) per la Cineteca del Museo nazionale del cinema di Torino, occupandosi in particolare di restauro cinematografico e della valorizzazione della collezione di cinema muto. Nel corso della sua attività ha co-curato il restauro e la preservazione di quasi cento film.

Nel 2005 ha conseguito il Master “Comunicare il Cinema - Valorizzare i patrimoni cinematografici e audiovisivi mediante festival, mostre, teche e musei", organizzato dall’Università Cattolica del Sacro Cuore e dell’Alta Scuola in Media di Milano e nel 2010 ha partecipato alla fellowship bimestrale dell’Hagefilm Foundation presso il laboratorio Cineco di Amsterdam per professionisti nel settore del restauro e della conservazione cinematografica.

Nell’ambito della sua attività museale ha co-curato diverse rassegne e retrospettive dedicate a cinema muto, tra cui Tutto Maciste, uomo forte, presentato alla 23° edizione del Festival del Cinema Ritrovato di Bologna e Cinema delle origini – Pathé Kok 28mm, presentata alla 38° edizione delle Giornate del Cinema muto.

Per la Fondazione Palazzo Blu di Pisa ha collaborato alla curatela della mostra Tirrenia città del cinema. Pisorno-Cosmopolitan (1933-1969) realizzata nel 2016 (curatrice G. Carluccio).

Ha partecipato a numerosi convegni internazionali e pubblicato saggi e articoli dedicati ai temi della conservazione e della storia del cinema muto. È autrice, inoltre, delle monografie Perché restaurare i film? (ETS, 2014) e Ma l’amor mio non muore! La diva e l’arte di comporre lo spazio (Mimesis, 2014). Dal 2013 è nel comitato di redazione della rivista Immagine. In occasione del settecentenario dantesco, nel dicembre 2021 è stata tra i curatori del convegno internazionale Schermi oscuri. L’inferno dantesco nel cinema e nei media audiovisivi organizzato dall’Università di Torino.

Cultrice della materia presso l’Università di Torino, in numerose occasioni ha tenuto lezioni e incontri di approfondimento dedicati ai temi del restauro, del cinema muto, della pellicola e del digitale.

Nel 2021 ha collaborato in veste di consulente al lavoro di color correction per il film Italia. Il fuoco, la cenere di Olivier Bohler, Céline Gailleurd, premio collaterale Flat Parioli al 39° Torino Film Festival.